Uva, funghi, castagne e tartufi, ma anche specialità regionali, come l’amatriciana o i fritti di pesce, il vino o i formaggi. L’autunno, non meno dell’estate, è tempo di sagre. E a sette italiani su dieci piace frequentarle. Secondo un’indagine Coldiretti/Ixè oltre il 70% di cittadini e turisti nel periodo estivo hanno preso parte ad un evento gastronomico locale e hanno confermato di farlo anche nei prossimi mesi, per gustare e acquistare le eccellenze del territorio a un costo contenuto.
Legate a ricorrenze storiche o religiose, a tradizioni locali o alla stagionalità di prodotti tipici, le sagre offrono l’opportunità di “ristabilire un rapporto più diretto con il cibo, la cultura e le tradizioni territoriali”, sottolinea l’Associazione dei Coltivatori Diretti, oltre che di visitare borghi e piccoli centri poco conosciuti della Penisola. Ma rappresentano pure l’occasione di portare a casa i cosiddetti prodotti a Km 0 come marmellate fatte in casa, olio extravergine, frutta e verdura di stagione, salumi e formaggi venduti direttamente dai produttori, che garantiscono qualità elevata al giusto prezzo.