I Mondiali di Calcio, che saranno seguiti in tv da milioni di persone, non rappresentano solo un importante appuntamento sportivo ma anche culturale e gastronomico, perché attraverso le trasmissioni legate allo sport si parla anche di cibo, sia locale che quello consumato dagli sportivi. Il nostro Ministero delle Politiche agricole in collaborazione con la Figc ha addirittura promosso una campagna sui prodotti alimentari italiani.
E così per chi è in Brasile per assistere le partite ma anche per chi le segue da casa i Mondiali diventano occasione per conoscere la gastronomia brasiliana – e, perché no, per sperimentare qualche piatto. Una cucina che incarna lo spirito di questo popolo, traboccante di colori e sapori forti, nata dall’incontro di tre popoli: gli indios, che consumavano principalmente manioca (un tubero originario dell’Amazzonia) e patate; i portoghesi, che con la colonizzazione del XVI secolo introdussero carne e pesce; gli africani, che giunsero sulle coste dal 1550 al 1580, per lavorare come schiavi nelle piantagioni di caffè e zucchero, e portarono con sé noci di cocco e olio di palma.