Morbida, dorata e fragrante, è tra più succulenti e longevi cibi di strada della tradizione dell’Emilia. La Chisola è una specialità di Borgonovo, un borgo immerso nel verde della Val Tidone, la valle del piacentino attraversata dal torrente omonimo: una focaccia impastata con farina, acqua, lievito e arricchita dai ciccioli di maiale, i grasei nel dialetto di Piacenza. Una schiacciata umile ma saporitissima e sostanziosa, che per secoli ha sfamato i contadini al lavoro nelle campagne nei dintorni di Piacenza: i ciccioli, ottenuti durante la lavorazione dello strutto, erano, infatti, un ingrediente ‘di recupero’ che non mancava mai nelle case più povere. È molto buona anche fredda, ma l’ideale è assaporarla appena tirata fuori dal forno, quando è calda e sofficissima.
Inserita tra i prodotti a marchio De.Co. (Denominazione Comunale di Origine), oggi è venduta nelle panetterie e nelle gastronomie di Borgonovo: naturalmente non rappresenta più l’antica colazione dei contadini, ma una specialità da gustare con i prelibati salumi emiliani, dal Prosciutto di Parma al Salame Strolghino, ricavato dalle rifilature del culatello, fino alla Coppa Piacentina DOP, aromatizzata con chiodi di garofano, semi di alloro e cannella.
La Chisola coi grasei esisteva già nel 1155, anno in cui, secondo la leggenda, Federico I Barbarossa passò con il suo esercito nelle campagne dove in seguito sarebbe sorto Borgonovo, durante il suo viaggio da Pavia verso Roma. La popolazione locale offrì ai soldati affamati abbondante focaccia coi ciccioli e per questo il futuro imperatore – che evidentemente gradì il dono – decise di non arrecare nessun danno alla Val Tidone e ai suoi abitanti.