Lo yogurt, i formaggi, il kefir del Caucaso, i crauti tedeschi e il miso proveniente dal sud est asiatico. Il 2015 sarà l’anno dei cibi latto-fermentati. Ad affermarlo è Phil Lempert, giornalista ed esperto di marketing – il suo blog Supermarketguru.com è seguitissimo negli USA –, che ha individuato le principali tendenze food dell’anno appena iniziato.
Sottoposti all’azione dei “lattobacilli”, batteri buoni che li rendono preziosi per l’organismo, questi alimenti sono presenti da tempi lontanissimi nella dieta dei popoli orientali, basti pensare che 6mila anni fa gli operai impegnati nella costruzione della Muraglia Cinese mangiavano crauti (i pao cai), mentre in Giappone da sempre uno dei contorni più diffusi è il tsukemono, a base di ortaggi in salamoia che accompagnano tradizionalmente il riso. La fermentazione favorisce la produzione di acido lattico, un potente conservante che in passato, quando il frigorifero non esisteva, consentiva agli alimenti di mantenere inalterate per mesi le proprietà organolettiche.
Oggi tale esigenza non c’è più, eppure questi cibi sono sempre più apprezzati da quella parte di popolazione – in costante aumento – convinta che la salute abbia origine a tavola. Diversi studi in merito hanno confermato i benefici dello yogurt e delle verdure fermentate sul corpo umano, in particolare sull’intestino: l’acido lattico, infatti, rivitalizza la microflora intestinale, rafforza le difese immunitarie e aiuta l’organismo a disintossicarsi – è prezioso, quindi, anche dopo un prolungato periodo di “eccessi” come le feste di fine anno. La fermentazione batterica ha anche il potere di far diventare i cibi più digeribili e di aumentarne il contenuto vitaminico (nello specifico, di vitamina C e del gruppo B).
Ecco quali sono gli alimenti latto-fermentati più comuni e quelli meno noti: