Impossibile passeggiare per Firenze, Pisa o Siena senza lasciarsi tentare dai fragranti Cantucci esposti nelle vetrine di forni e pasticcerie. Delicatamente profumati, resi croccanti dalla generosa presenza delle mandorle intere, i deliziosi biscotti sono da sempre considerati il dolce simbolo della Toscana. Tra i loro estimatori più illustri c’era anche Hermann Hesse, che durante i suoi frequenti viaggi tra Firenze e Fiesole ne faceva grandi scorte, convinto che i cantuccini avessero il merito di fargli tornare il buonumore!
Oggi i Cantucci sono il biscotto italiano più esportato al mondo. Si trovano in tutta la Penisola, nelle pasticcerie come nella grande distribuzione, e vengono prodotti sia a livello artigianale che industriale. Per difendere la tipicità di questo storico dolce toscano, nel 2011 un’associazione di tredici produttori locali, l’Assocantuccini, ne ha richiesto l’iscrizione nel registro delle specialità IGP: riconoscimento che è arrivato il 26 gennaio scorso, dopo un’attesa lunga cinque anni, per sancire finalmente il legame tra i Cantucci e la loro terra e difendere la ricetta originale, fatta soltanto con farina, mandorle non pelate, zucchero, uova, burro, miele di millefiori, un pizzico di lievito e qualche aroma naturale, come la vaniglia e la scorza d’arancia grattugiata. L’Indicazione Geografica Protetta “andrà a vantaggio della qualità del prodotto toscano e delle aziende che lo producono, che vanno dalle piccole imprese, come i forni di quartiere, alle medie e grandi imprese dolciarie, a cui spetta il merito di aver portato i cantuccini sui mercati europei ed extra europei riscuotendo un meritato successo”, ha commentato l’Assessore all’Agricoltura della Regione Toscana Marco Remaschi ai microfoni dell’Ansa. Per tutelare “un prodotto che appartiene indiscutibilmente alla tradizione regionale, tanto da aver consolidato la doppia dizione Cantuccini toscani e Cantucci toscani, nomi che vengono entrambi protetti”.