All’apparenza sembra una semplice e soffice brioche, quella che i siciliani consumano da sempre a colazione, accanto alle cremosissime granite di mandorle, gelsi neri, pistacchi, o come ‘spuntino’ farcite col gelato. Ma addentandola si scopre che la ravazzata è una specialità del tutto diversa: un grosso fagotto tondo che racchiude un ripieno di ragù di carne e piselli, come il più famoso degli street food dell’isola, l’arancino. È una bontà che conquista al primo morso: la dolce e morbida pasta brioche, infatti, crea un contrasto davvero unico con la farcitura salata. E se già la versione al forno è piuttosto impegnativa, quella fritta – chiamata ‘rizzuola’ – è un’autentica bomba calorica, un peccato di gola a cui cedere almeno una volta nella vita.
La patria della ravazzata è Palermo, vero ‘tempio’ del cibo di strada dove rosticcerie e bar vendono a ogni ora prelibatezze caldissime e profumate, come lo sfincione (focaccia condita con pomodoro, acciughe, cipolle e caciocavallo), le panelle (frittelle di farina di ceci), i crocchè di patate e ’u pani câ meusa (pagnotta ricoperta di semi sesamo e imbottita con pezzetti di milza e polmone di vitello), assieme ai piccoli rollò (involtini con i wurstel) e ai calzoni farciti con mozzarella e prosciutto cotto.
Per i turisti, assaporare una calda e fragrante ravazzata è il modo migliore per rifocillarsi mentre si passeggia sotto il sole palermitano, tra una visita all’imponente Cattedrale di origine normanna o al Palazzo Reale (fatto costruire dagli Arabi nel IX secolo) e una sosta nei coloratissimi mercati di Ballarò e Vucciria, che conservano il fascino di epoche lontane. Nel capoluogo siciliano sono tanti i locali dove assaggiarla: tra questi la Friggitoria Russo (famosa per le arancine dorate e croccanti), che sorge a due passi da uno dei luoghi più suggestivi della città, il Convento dei Cappuccini con le catacombe; il Panificio Giotto, nell’omonima via, che sforna pure invitanti sfincioni e pizze al taglio, e il Bar Messina di Via Bione Cesare, rinomato per la cassata. Per gli abitanti di Palermo, invece, ogni occasione è buona per gustarla, al bar ma anche a casa: le cene tra amici, le feste in famiglia e persino la prima colazione, come facevano contadini e braccianti che la mangiavano prima di cominciare le loro faticose giornate di lavoro.